Non siamo certamente chiamati a commentare le dichiarazioni del Vescovo di Roma; rinnoviamo la nostra totale fiducia ed obbedienza al Santo Padre.
Interpreto l’annuncio della decisione del Sommo Pontefice di rinunciare al ministero di Successore di Pietro, durante il Concistoro per la canonizzazione dei martiri d’Otranto, come un atto di grandissimo coraggio, umiltà, dignità, oltre che di amore per la Chiesa. E’ un grande gesto umano e religioso che merita rispetto ed ammirazione.
La data è importante perché l’11 febbraio veneriamo la Madonna per la Sua apparizione a Lourdes. Si tratta anche della Giornata Mondiale del Malato e dell’anniversario della firma dei Patti Lateranensi tra il Regno d’Italia e la Santa Sede.
Nella memoria collettiva, il gesto di Benedetto XVI viene subito ricollegato a Celestino V (1294), dimenticando S. Clemente I (92-99), S. Ponziano (230-235), S. Silverio (536-537), Benedetto IX (1033-45, poi rieletto) e Gregorio XII (1406-15).
Al Pontefice regnante va la nostra profonda gratitudine ed affettuosa vicinanza. Assicuriamo a questo pastore convinto e convincente della Chiesa, insigne teologo, l’affetto filiale e la preghiera di tutta l’Associazione, affinché il Signore gli conceda la serenità e la gioia di vedere i frutti del suo luminoso ministero e lunghi anni per servire la Santa Chiesa di Dio. La Chiesa continua, al di là delle persone, e quello che continua è l’ufficio del Vicario di Cristo. Non perdiamo mai di vista la meta finale. Il percorso, anche se in mezzo al deserto, ha come traguardo finale la Pasqua.
L’augurio più sincero che Vi posso fare in questo inizio di Quaresima e che possiate prendere tempo per cercare e frequentare il vostro deserto e sperimentarvi molte cose: la fatica, la necessità dell’acqua, la necessità degli altri, la solitudine, l’essenziale, il rapporto con Dio.
Il cammino verso la Pasqua non può evitare il deserto e dura tutta la vita.
Buona Quaresima… verso la Santa Pasqua!
Gen. Ennio Reggiani
