REGINA ELENA

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L’8 gennaio 1873 nasceva a Cetinje, capitale del Montenegro, la Principessa Jelena Petrović Njegoš, figlia del Principe Nicola I e della Principessa Milena del Montenegro. Il 24 ottobre 1896 sposava nella Basilica di S. Maria degli Angeli in Roma S.A.R. il Principe Reale Ereditario Vittorio Emanuele di Savoia, Principe di Napoli. Principessa di Napoli dal 24 ottobre 1896. Seconda Regina d’Italia dal 29 luglio 1900. Regina Madre dal 9 maggio 1946. Fu richiamata a Dio in esilio, a Montpellier, il 28 novembre 1952. Le cronache la riportano sempre come una donna sensibile e molto religiosa, dedicata al suo impegno caritatevole e assistenziale.

Figlioccia dello Tzar Alessandro II studiò a Pietroburgo collaborando con la rivista letteraria Nedelja dove pubblicò poesie con il pseudonimo di “Farfalla azzurra”. In occasione
dell’Esposizione Internazionale d’Arte, al teatro La Fenice di Venezia, incontrò l’uomo che sarebbe diventato suo consorte. Il matrimonio fu celebrato il 24 ottobre 1896 nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli.
Dall’unione trasmise la vita a cinque figli: Iolanda Margherita (1901-86), Mafalda (1902-44), Umberto II (1904-83), Giovanna Regina di Bulgaria (1907- 2000), Maria Francesca (1914-2001).

Il 28 dicembre 1908 Messina e Reggio Calabria furono colpite da un devastante terremoto. La Regina Elena si prodigò subito per i soccorsi facendo visita alla città martoriata e operando in prima persona. Durante la Grande Guerra si fece infermiera a tempo pieno e con l’aiuto della Regina Madre trasformò il Quirinale e Villa Margherita in ospedali. Per reperire fondi, inventò la fotografia autografata che veniva venduta nei banchi di beneficenza. Alla fine della guerra propose la vendita dei tesori della Corona per estinguere i debiti di guerra.

La Croce Rossa Italiana la vide quale prima ispettrice nazionale dal 1911 al 1921. Laureata honoris causa in medicina, finanziò opere benefiche a favore degli encefalitici, per i tubercolotici e per le madri povere.
Il 7 marzo 1937 il Santo Padre Pio XI gli conferì la Rosa d’oro della Cristianità, la più importante onorificenza pontificia per una donna. Il Servo di Dio, Papa Pio XII la definì “Signora della carità benefica”.

Promosse, negli anni a seguire, iniziative per la formazione e l’aggiornamento professionale dei medici e degli operatori sanitari.

Il 23 settembre 1943 sua figlia Mafalda venne arrestata dai nazisti e rinchiusa nel lager di
Buchenwald dove morì il 28 agosto 1944.
Il 9 maggio 1946 Elena si trasferì ad Alessandra d’Egitto dove morì il consorte il 28 dicembre 1947.
Trasferitasi in Francia a Montpellier nel 1950 dove morì di tumore il 28 novembre 1952.
Nell’attesa del ricongiungimento con il consorte fu sepolta, nel cimitero cittadino; l’intera città si fermò per partecipare e assistere al suo funerale.

Di certo è tra le personalità più ricordate e apprezzate nella storia italiana. La sua figura colpì numerosi scrittori e poeti. A suo nome venne intitolato a Milano nel 1909 un reparto ostetrico autonomo chiamato Asilo Regina Elena oggi chiamato: “Clinica Regina Elena”. Nel 2002 il vescovo di Montpellier, in occasione del 50° anniversario della morte, ha avviato la fase diocesana del suo processo di canonizzazione.