La rosa d’oro

La Rosa d’Oro della Cristianità è un riconoscimento papale a personalità cattoliche di spicco istituito da Papa Leone IX nel 1049. Il Pontefice benediceva prima di Pasqua, nella domenica de Laetare, le Rose d’Oro. Fino alla riforma del 1968 esisteva l’incarico di Latore della Rosa d’Oro, affidato ad un Principe romano, che consegnava una Rosa d’Oro alle personalità o ai santuari a cui era indirizzata dal Papa. Inizialmente la ricevevano Re e dignitari, come don Giovanni d’Austria dopo la vittoria a Lepanto, poi quasi esclusivamente Regine e altre dame illustri che si erano distinte per la difesa della Chiesa o dei più deboli, così come alle Chiese predilette e alle città amiche.

I pontefici consegnano la Rosa d’Oro della Cristianità a sovrani o a santuari come segno di speciale distinzione. Fra i regnanti che ricevettero l’importante riconoscimento: Federico di Sassonia, Ludovico III Gonzaga, don Giovanni d’Austria. Dal 1759 la rosa fu consegnata esclusivamente a sovrane: Isabella del Brasile, Vittoria Eugenia di Spagna, Elisabetta di Baviera ed ultima, Elena di Savoia nel 1937. Nel 1956 fu concessa alla granduchessa Carlotta del Lussemburgo.

Dopo il Concilio Vaticano II, l’onorificenza è diventata un dono dei Papi alla Madonna: da Paolo VI a Fatima nel 1965 e ad Aparecida (Brasile) nel 1967; da San Giovanni Paolo II a Luján (Argentina) nel 1982; di Guadalupe; di Loreto; dell’Evangelizzazione a Lima (Perù) nell’anno 1988; di Czestochowa (Polonia) nel 2006, di Aparecida nel 2007, di Savona, Genova, Cagliari e di Pompei nel 2008, de L’Aquila nel 2009 da parte di Benedetto XVI.

Attiva in Francia dall’autunno 1985 e presente in 56 Stati, l’Associazione Internazionale Regina Elena organizza attività caritatevoli, spirituali e culturali sull’esempio di Elena di Montenegro, Rosa d’Oro della Cristianità, definita “Regina della Carità”.

La rosa ricevuta dalla Regina Elena fu riconsegnata nell’ottobre del 1983 alla Basilica Papale di S. Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, per volontà testamentaria del figlio Umberto II.