Archivi del mese: aprile 2023

Sacerdoti insigniti dalla Medaglia della Carità

“Sacerdoti protagonisti di una Chiesa in uscita, pronti a sopportare fatiche, incomprensioni e perfino ingiustizie per annunciare la Parola che salva e a spargere il balsamo della misericordia sulle tante ferite aperte della nostra umanità. E a farlo, qualora necessario, anche a costo della vita”. A ricordare l’identikit dei preti secondo il Papa è Alessandro Gisotti, in un editoriale per L’Osservatore Romano. “Sacerdoti così – scrive l’autore dell’articolo – furono senza dubbio don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, uccisi il 19 settembre 1943 a Boves, in provincia di Cuneo, in una delle prime stragi perpetrate dai nazifascisti dopo l’armistizio con gli Alleati. I due sacerdoti, proclamati beati il 16 ottobre dell’anno scorso, rimasero con il loro popolo nell’ora più buia e non si risparmiarono pur di salvare il maggior numero di vite umane possibili. In ore terribili, gravide di morte e sofferenza, i due preti – don Ghibaudo aveva appena 23 anni ed era stato ordinato da soli tre mesi – furono un faro di luce e un approdo sicuro per tanti”. “Si fecero mediatori tra il comando tedesco e i partigiani, aiutarono le persone più deboli a fuggire, pregarono e benedissero quanti si affidavano a loro”, sottolinea Gisotti citando le testimonianze raccolte per la causa di beatificazione: “E lo fecero senza alimentare spirito di odio verso gli aggressori nazisti. Quegli stessi aggressori che, in quel tragico 19 settembre di 80 anni fa, li uccisero entrambi assieme ad altri 22 civili inermi”. E proprio nella chiesa parrocchiale di Boves il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, concluderà domani la sua  visita in provincia di Cuneo in occasione della Festa della Liberazione, con una visita che “manifesta in modo eloquente un’attenzione e un riconoscimento particolare per la testimonianza civile e non solo spirituale di don Bernardi e don Ghibaudo”. “Un evento – conclude Gisotti – che ricorda, non solo idealmente, l’omaggio di Mattarella alla tomba di don Peppe Diana a Casal di Principe, il 21 marzo scorso, nella Giornata della memoria per le vittime della mafia. Sacerdoti ministri della Chiesa, certo, ma che furono anche servitori della loro comunità cittadina con spirito di abnegazione fino al sacrificio della propria vita”.

Santa Caterina da Siena

In occasione della festa liturgica di Santa Caterina da Siena, è previsto un articolato programma di celebrazioni con inizio il 29 alle ore 11 presso il Santuario-Casa, con la S. Messa presieduta dal Cardinale Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino. Dopo l’omaggio floreale alla statua della Santa alle ore 16, presso la Basilica di S. Domenico, solenne celebrazione presieduta dal Porporato e concelebrata da un Vicario del Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, del Custode del Sacro Convento di S. Francesco di Assisi ed i sacerdoti presenti. La processione arriverà alle 18 in Piazza del Campo dove ci saranno i discorsi del Cardinale, dei Sindaci di Siena e di Assisi. Interverrà Ernesto Olivero poi si terrà la premiazione del concorso “In viaggio con Caterina”. La cerimonia si concluderà con la sbandierata delle contrade e con la solenne benedizione all’Italia e all’Europa con la reliquia di Santa Caterina.

Domenica 30 aprile alle 9,30, partenza del corteo delle contrade verso il Santuario-Casa di Santa Caterina dove alle ore 10 si terrà la tradizionale offerta dell’olio per la lampada votiva. Alle 11, nella Basilica di S. Domenico, S. Messa solenne presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli.

Lutto

Yewubdar Guèbrou è deceduta all’età di quasi cent’anni. Nata ad Addis Abeba nel 1923, all’età di otto anni inizia a suonare il violino e il pianoforte. Nel 1933 è prigioniera di guerra e viene deportata. Torna in Etiopia, incontra l’Imperatore Hailé Selassié, alla cui presenza si esibirà più volte. Però a 19 anni, animata da forte fede cristiana, che professa nella Chiesa ortodossa etiope, entra nel monastero di Guishen Maryam, dove cambia il nome in Tsegué-Maryam. Vent’anni dopo va a vivere nella provincia di Gondar per studiare le opere di San Yared, mistico del VI secolo al quale la Chiesa ortodossa etiope fa risalire l’origine della propria tradizione musicale sacra. Con l’appoggio dell’Imperatore, nel 1967 incide la sua prima registrazione; i proventi vengono devoluti a un orfanotrofio per bambini di famiglie colpite dalla guerra, così come avverrà per le successive incisioni. Nel 1984 la suora-musicista lascia il Paese, in balia del regime marxista di Mengistu, si trasferisce in un monastero nei pressi di Gerusalemme. La fama e il successo a livello internazionale arrivano quando la religiosa ha ormai varcato la soglia degli 80 anni, ha composto oltre 150 brani musicali, incidendo vari album.

Congratulazioni

Rosario Valastro è il nuovo presidente della Croce rossa italiana. Già facente funzione, per ben due mandati vicepresidente dell’Associazione, è stato eletto con oltre 370 preferenze, pari a più del 62% dei votanti. Nel Consiglio direttivo nazionale sono stati eletti Adriano De Nardis, già presidente del Comitato regionale Lazio della Cri; Debora Diodati, già presidente del Comitato Cri di Roma Area Metropolitana; Antonino Calvano, già consigliere nazionale Cri; eletto come rappresentante dei giovani della Cri, Edoardo Italia.

Camogli (GE)

Dopo il grande successo dello scorso settembre, con il record di 40mila presenze, è pronto la decima edizione del Festival della Comunicazione in programma dal 7 al 10 settembre. L’appuntamento annuale, tra i più attesi e importanti in Italia sui temi della cultura e della comunicazione, è perno di un network di grande forza attrattiva che collega centri di innovazione, imprese ed istituzioni. Organizzato nell’incantevole borgo marinaro di Camogli, il Festival celebra il suo primo decennio di storia con un tema fondamentale quale è la Memoria: quella straordinaria attitudine della mente, del corpo e dello spirito che è parte integrante del nostro essere, strumento indispensabile per costruire l’identità delle persone e dei popoli.

Jolanda di Savoia

Oggi, l’associazione ha commemorato il centenario del matrimonio a Roma di S.A.R. la Principessa Reale Jolanda di Savoia, che non aveva ancora compiuto 22 anni, nella sala del trono del Palazzo del Quirinale, con il Conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo, un ufficiale di cavalleria di un’antica famiglia aristocratica piemontese.

Sin dai primi giorni pinerolesi, Jolanda Calvi di Bergolo incontra Rosa Perona, una ragazza di cinque anni più anziana che diventa inizialmente la sua stiratrice e poi camerista, poi sempre vicina alla Regina Elena, fino alla sua morte in esilio a Montpellier il 28 novembre 1952.