Archivi del giorno: 4 settembre 2020

Associazione Internazionale Regina Elena

IL GIORNALISTA ANGELO CIMAROSTI VINCITORE

DEL III PREMIO GIORNALISTICO NAZIONALE “LA ROSA D’ORO”

Si è svolta il 4 settembre a Milano, nella splendida cornice di San Lorenzo Maggiore, la cerimonia di premiazione del III Premio giornalistico nazionale “La Rosa d’Oro” organizzato dall’Associazione Internazionale Regina Elena Odv.

La giuria del premio, presieduta da Ilario Bortolan, presidente nazionale del sodalizio fondato 35 anni fa, e composta dai giornalisti: Monica Andolfatto, Domenico Bonaventura, Andrea Pastore, Michele Zizza e dal Prof. Claudio Melchior dell’Università degli Studi di Udine, ha espresso il proprio parere su articoli e servizi giornalistici della carta stampata e radio televisivi vertenti le seguenti tematiche: l’Italia e gli italiani all’estero, new media e comunicazione istituzionale.

Il vincitore dell’edizione 2020 è stato il giornalista Angelo Cimarosti, coordinatore giornalistico gruppo MediaNordest.it, con un servizio televisivo dal titolo: “Nemico di un tempo, torna a casa in pace”, trasmesso dall’emittente televisiva Antenna Tre, seguito al secondo posto da Lorella Salce, responsabile comunicazione, stampa e relazioni esterne degli Istituti Fisioterapici Ospedalieri di Roma, con il video: “Come funzionerà il vaccino contro il Corona Virus?” e terzo classificato il giornalista Giulio Mola, responsabile delle pagine sportive del quotidiano “Il Giorno” con un articolo dal titolo: “Brividi, febbre, fame d’aria. Io e l’incubo di 26 giorni” pubblicato dal quotidiano per cui scrive.

Consegnate anche tre menzioni speciali alla comunicazione istituzionale: all’Università degli studi di Milano “la Statale”, alla sanità Alpina – Gruppo Intervento Medico Chirurgico Alpino per la Protezione Civile e all’Ordine di San Michele dell’Ala.

Alla cerimonia, presentata dall’attrice Martina Valentini Marinaz, hanno preso parte numerose autorità civili, militari e religiose tra le quali: il Consigliere Regionale Lombardia e presidente commissione regionale attività produttive, istruzione, formazione e occupazione, Gianmarco Senna, il Comandante del Corpo d’Armata Italiano di Reazione Rapida della NATO, Generale di Corpo d’Armata Guglielmo Luigi Miglietta, Monsignor Luca Bressan, Vicario Episcopale della Diocesi di Milano per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale, in rappresentanza dell’Arcivescovo, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti, il Console Onorario del Portogallo Daria Pesce, il Sen. Gabriele Albertini in qualità di presidente dell’Istituto Maria Pia di Savoia Regina del Portogallo, il Barone Guglielmo Guidobono Cavalchini in rappresentanza dell’Ordine di Malta, il Nobile Giuseppe Rizzani in rappresentanza dell’Ordine Costantiniano di S. Giorgio, il Dr. Alberto Casirati, Direttore dell’agenzia stampa “Tricolore”.

Per la giornata hanno fatto pervenire i loro messaggi, di cui si è data lettura, il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, della Regione Liguria Enrico Toti, della Regione Basilicata Vito Bardi e il presidente internazionale dell’Associazione, il Principe Sergio di Jugoslavia.

Il premio giornalistico – ha tenuto a dire il presidente Bortolan nel suo intervento – vuole essere un nostro contributo alla tutela della corretta informazione e alla lotta alla disinformazione, l’illegalità e le mafie sotto tutte le forme”. Bortolan ha voluto ringraziare tutte le autorità che non hanno potuto raggiungere Milano che, tuttavia, hanno inviato il loro plauso per l’iniziativa: il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, del Parlamento Europeo David Sassoli e i sindaci di Cascais, Lisbona, Palermo, Roma e Valdieri.

Il Delegato nazionale ai rapporti istituzionali e alla comunicazione, Biagio Liotti ha aggiunto “Crediamo fermamente in questo genere di iniziative perché è anche un dovere associazionistico dare spazio all’informazione e alla corretta informazione in particolare, ancor di più dare la possibilità ai fruitori dell’informazione e della comunicazione di confrontarsi con esperti del settore”.

Il Premio, che ha cadenza annuale, organizzato dalla Delegazione nazionale ai rapporti istituzionali e alla comunicazione dell’associazione, è stato ospitato a Roma per le prime due edizioni, mentre per la terza i vertici del sodalizio hanno individuato eccezionalmente Milano con lo scopo di manifestare concretamente la solidarietà al capoluogo della regione italiana più colpita dall’emergenza Covid-19.

2020 Milano, 4 settembre
2020 Milano, 4 settembre
Consegna del Premio a Giulio Mola
Consegna del Premio a Giulio Mola
Consegna del Premio a  Lorella Salce
Consegna del Premio a Lorella Salce
Consegna del premio "Ventura" alla Delegazione ai rapporti istituzionali e alla comunicazione.
Consegna del premio “Ventura” alla Delegazione ai rapporti istituzionali e alla comunicazione.

Santa Sofia

Noi siamo con Santa Sofia, perché non solo le persone ma anche i simboli ed i luoghi sacri possono diventare vittime di decisioni ispirate da ragioni di potere. A Istanbul, l’antica Costantinopoli, la Basilica dedicata a Santa Sofia, la divina Sapienza, è stata per quasi mille anni sede del Patriarcato di Costantinopoli, con un’importanza quindi per la Cristianità d’Oriente paragonabile a quella rivestita dalla Basilica di San Pietro in Occidente. Nel 1453, a seguito della conquista ottomana, fu trasformata in moschea. Nel Novecento, con la nascita della Turchia moderna, sotto l’influsso di un’ideologia laicista, la si era sottratta al culto religioso e trasformata in museo; ma oggi, nel contesto dell’islam politico, viene nuovamente adibita a moschea. Si tratta di una decisione che non rende giustizia alla storia più lunga e originaria. Di conseguenza introduce una ferita. Anche il Presidente della Comunità Religiosa Islamica dice che Santa Sofia dovrebbe tornare ad essere chiesa cristiana. Con ciò si intende affermare che la destinazione di un luogo sacro non deve dipendere da finalità politiche e ancor meno dall’uso della forza. Il fatto che tante volte sia avvenuto non può esimere oggi dall’affermare un principio fondamentale per la convivenza tra le fedi. In quel che può apparire una forzatura politica nazionalista non è difficile vedere un danno ben più grande nelle relazioni tra le fedi e le culture.