Ad un secolo dalla morte di Francesco Baracca

Francesco Baracca nasce il 9 maggio 1888. Dopo il brevetto civile di pilota d’aeroplano consegue quello di pilota militare e fino al 1915 si dedica al perfezionamento del suo addestramento.

Alla vigilia della guerra, Baracca giunge a Parigi dove si specializza sui nuovi biplani da caccia Nieuport all’aeroporto di Le Bourget. Rientrato in Italia nel luglio del 1915, esegue voli di pattugliamento ed ottiene la prima vittoria il 7 aprile 1916 ai comandi di un Nieuport 10. Per le sue azioni di guerra, riceve una Medaglia di bronzo, tre d’argento, la Croce di cavaliere nell’Ordine Militare di Savoia, la Croce di ufficiale nell’Ordine della Corona del Regno del Belgio e la Medaglia d’oro al Valor Militare, con la quale viene premiato per l’abbattimento del 36° aereo nemico sul monte Kaberlaba, sopra l’altopiano di Asiago.

Il 19 giugno 1918, uscito per un’azione di mitragliamento a volo radente sul Montello, il suo Spad XIII viene colpito presso l’Abbazia di Nervesa. Le sue esequie si svolgono il 26 giugno a Quinto di Treviso: l’elogio funebre è pronunciato da Gabriele D’Annunzio.

Il 30 hanno luogo i funerali davanti ad una folla imponente.

Un piccolo tempio vuole ricordare il luogo dove l’aviatore venne abbattuto durante la Battaglia del Solstizio.

Enzo Ferrari incontrò i suoi genitori. La madre disse: “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante di mio figliolo. Le porterà fortuna”. Il cavallino era ed è rimasto nero e Ferrari aggiunse lo scudo giallo canarino, che è il colore di Modena.

Oggi l’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus commemorerà il Maggiore Francesco Baracca.