Archivi del giorno: 19 giugno 2018

“Regina Elena” in Versilia a 22 anni dall’alluvione

La mattina del 19 giugno 1996 nel cielo della Versilia una rapidissima evoluzione meteorologica portò a straordinarie precipitazioni che causarono svariati smottamenti e fecero ingrossare a dismisura i corsi d’acqua. Nel primo pomeriggio l’idrometro del centro di Pomezzana registrò un valore cumulativo di precipitazioni di 440 mm in appena otto ore e una punta massima di 157mm in un’ora. Nel 1966 ne bastarono la metà, distribuiti in una settimana, per l’alluvione di Firenze. La frazione Cardoso del comune di Stazzema fu investito rapidamente da ripetute ondate di acqua, fango e detriti alte fino 4-5 metri provenienti dai valloni dei   torrenti confluenti presso il paese che fu distrutto. 14 furono le vittime di quella tragedia. 3.500 famiglie coinvolte ed oltre 4.000 abitazioni danneggiate.

Molti si sono dimenticati di chi, in quelle ore drammatiche, portò un aiuto fondamentale costruendo un ponte Bailey (da oltre 33 metri) per passare da Seravezza verso Cardos (altrimenti irraggiungibile dai mezzi di soccorso). A costruirlo fu la Compagnia Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” che aveva sede presso la Caserma “Lorenzini” di Lucca. In due giorni prelevarono e montarono il ponte e poi rimasero, per oltre 4 mesi, operando anche sul versante garfagnino di Fornovolasco.

Fin dal secondo giorno dopo il disastro l’Associazione Internazionale Regina Elena è intervenuta, aiutando materialmente la popolazione e cercando che guardasse con fiducia al futuro di questo territorio che ha avuto la forza ancora una volta di rinascere, come il Friuli un decennio prima. Oggi, il Sodalizio renderà omaggio alle vittime nella frazione di   Cardoso (11 morti) del comune di Stazzema (LU) e nella località La Rotta di Pietrasanta.

image

Ad un secolo dalla morte di Francesco Baracca

Francesco Baracca nasce il 9 maggio 1888. Dopo il brevetto civile di pilota d’aeroplano, consegue quello di pilota militare e fino al 1915 si dedica al perfezionamento del suo  addestramento. Dopo un soggiorno a Parigi rientra in Italia nel luglio del 1915 ed ottiene la prima vittoria il 7 aprile 1916 ai comandi di un Nieuport. Per le sue azioni di guerra riceve una Medaglia di bronzo, tre d’argento, la Croce di Cavaliere nell’Ordine Militare di Savoia, la Croce di Ufficiale nell’Ordine della Corona del Regno del Belgio e la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Il 15 giugno 1918, in una spedizione a San Biagio di Collalta (TV), ottiene la 34a vittoria ed il 19 giugno il suo Spad XIII viene colpito presso l’Abbazia di Nervesa. Il 23 giugno il suo corpo, accanto ai resti del velivolo, viene scoperto nel Montello. Le ali e la carlinga dello Spad sono carbonizzati. Le esequie di Baracca si svolgono il 26 giugno a Quinto di Treviso: l’elogio funebre è pronunciato da Gabriele D’Annunzio.

Il 28 il feretro giunge a Lugo ed il 30 hanno luogo i funerali davanti ad una folla imponente.

Un piccolo tempio ricorda il luogo dove uno dei personaggi più famosi della Grande Guerra, venne abbattuto durante la Battaglia del Solstizio.

Enzo Ferrari scrive il 3 luglio 1985 a proposito della madre di Baracca: “Fu essa a dirmi un giorno: “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna ” (…) “Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori con cui mi affidano l’emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena ” conclude il costruttore di Maranello.

Come ogni anno, oggi l’associazione commemorerà il Maggiore Francesco Baracca.

baracca

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha inviato al Sindaco di Lugo il seguente messaggio:

“Nel giorno del centesimo anniversario della morte del maggiore Francesco Baracca sul Montello, onoro la memoria dell’asso degli assi dell’aviazione italiana.

L’animata passione per il volo, le imprese militari, lo spirito cavalleresco che lo caratterizzava, hanno meritato a Francesco Baracca il titolo di principe del cielo e di eroe della prima guerra mondiale. Figura significativa ed emblematica della storia aeronautica e delle più fulgide tradizioni di volo, alla sua personalità si ispirano ancora oggi i giovani piloti.

Baracca seppe cogliere le potenzialità del volo per superare la logorante staticità della guerra di trincea del primo conflitto mondiale e, con il suo esempio, ha mostrato come l’arma aerea avrebbe in breve tempo completamente trasformato ogni schema e strategia bellica. Solo cinque anni dopo la sua scomparsa sarebbe nata la Regia Aeronautica quale forza armata indipendente.

Oggi, a centotrenta anni dalla nascita e nel centenario della sua scomparsa, ricordiamo il suo contributo di valoroso al compimento dell’Unità d’Italia, il suo esempio ricco di ideali per le giovani generazioni.

Con questi sentimenti rivolgo a lei, alla cittadinanza di Lugo e a tutti gli intervenuti, il mio caloroso saluto e l’augurio per una piena riuscita della manifestazione”.